Lega e M5S divisi sui conti pubblici – dalle pensioni al reddito di cittadinanza

La Lega e il M5S, in perenne campagna elettorale, dovranno a breve trovare una mediazione con il ministro dell’Economia, Giovanni Tria, per tener fede alla promessa di rispettare il parametro di un deficit non superiore al 3%.

Quali sono i nodi:
Via la legge Fornero con l’introduzione di «quota 100» per mandare le persone in pensione a 64 anni con 36 anni di contributi. Reddito di cittadinanza e pensione di cittadinanza, cioè un sussidio pubblico per garantire a chi non ha altri redditi 780 euro al mese. Si tratta, solo per la previdenza, di proposte tanto importanti per la Lega (soprattutto «quota 100») e per il Movimento 5 stelle (sopratutto reddito e pensione di cittadinanza) quanto costose. Realizzarle tutte con la legge di Bilancio 2019 farebbe saltare i conti.

Via la Riforma Fornero
Il programma di governo prevede di tornare indietro rispetto alla riforma Fornero, consentendo ai lavoratori di andare in pensione con «quota 100» (somma di età anagrafica e anni di contributi versati). Il costo della misura varia molto in base a dove si fissa l’età minima di accesso (l’ipotesi più probabile è 64 anni). Le stime oscillano fra 3 e 8 miliardi di euro l’anno.

Il reddito di cittadinanza
Nel programma si promette anche il reddito di cittadinanza, caro al Movimento 5 stelle. Si tratterebbe di un’integrazione al reddito di disoccupati e pensionati (pensione di cittadinanza) fino a 780 euro al mese nel caso non si abbiano altri redditi. Solo per il reddito di cittadinanza servirebbero una quindicina di miliardi, più altri due per il potenziamento dei centri per l’impiego.

Le coperture
Dove trova le risorse il Governo? Attuare i punti del contratto di Governo significa trovare risorse annuali per 20-25 miliardi di euro. Ciò significa ricorrere a una mega revisione a ribasso delle prestazioni assistenziali? oppure sforare il deficit non tenendo conto che il pareggio di bilancio è legge dello Stato?

Dato che la memoria storica aiuta a non perdere il contatto con la realtà, ricordiamo che la legge costituzionale 1/2012 (“Introduzione del principio del pareggio di bilancio nella Carta costituzionale”) è una legge di modifica della Costituzione italiana approvata dal Parlamento italiano nel 2012. Essa ha modificato gli articoli 81, 97, 117 e 119 della Costituzione, inserendo nella Carta il principio del pareggio di bilancio. La legge costituzionale è entrata in vigore l’8 maggio 2012, ma le sue disposizioni hanno avuto effetto a partire dall’anno 2014.

All’epoca il disegno di legge fu presentato alla Camera dall’on. Giancarlo Giorgetti della Lega in data 27 novembre 2012.